La fattura non è opponibile al fallimento se il documento di trasporto è privo di data certa. Poiché l’art. 2704 c.c. fa discendere la certezza della data della scrittura privata non autenticata rispetto ai terzi, oltre che dalla registrazione ovvero dagli eventi specificamente considerati dalla norma, dal verificarsi di un altro fatto che stabilisca in modo egualmente certo l’anteriorità della formazione del documento, la certezza della data di una fattura, nei riguardi del curatore fallimentare non può essere desunta dai documenti di trasporto ad essa relativi, ove essi, a propria volta, non abbiano data certa e siano come tali opponibili al fallimento (Cass. ord. 18 gennaio 2019, n. 1389).
Il versamento in conto futuro aumento di capitale è da restituire se l’aumento di capitale non viene deliberato entro l’anno dal versamento. Il socio che abbia effettuato un versamento in favore della società, in conto futuro aumento di capitale, ha diritto alla restituzione se l’aumento di capitale non viene effettivamente deliberato entro un dato termine, non risultando applicabile a tale versamento la postergazione ex art. 2467 c.c. (Cass. ord. 3 dicembre 2018, n. 31186).
La prova della non fallibilità dell’imprenditore sotto soglia può essere data anche senza bilanci. In tema di fallimento, ai fini della prova della sussistenza dei requisiti di non fallibilità sono ammissibili strumenti probatori alternativi al deposito dei bilanci degli ultimi tre esercizi di cui all’art. 15, comma 4, l. fall. che, pur costituendo, ai suddetti fini, strumenti di prova privilegiati, non sono espressamente menzionati nell’art. 1, comma 2, l.fall. (Cass. ord. 26 novembre 2018, n. 30541).