Riforma fiscale: opportunità o ennesima occasione persa?
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15 Settembre 2023

Riforma fiscale: opportunità o ennesima occasione persa?

di MDA
su Diritto e Rovescio
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La Legge n. 111 del 29 agosto 2023 delega al Governo la riforma fiscale, con l'incarico di emettere decreti legislativi entro 24 mesi per la revisione dell'intero sistema tributario.

Con l’entrata in vigore il 29 agosto 2023 della Legge n. 111 recante ‘La delega al Governo per la riforma fiscale’, è stato affidato al Governo l’onere di emanare, entro i prossimi ventiquattro mesi, uno o più decreti legislativi recanti la revisione dell’intero sistema tributario. L’opera di riforma andrà ad incidere su tutti gli ambiti del settore fiscale e tributario e mira a riordinare l’intera materia con l’introduzione di importanti novità nel rispetto dei princìpi costituzionali nonché dell’ordinamento dell’Unione europea. I punti nodali della riforma dovrebbero concentrarsi innanzitutto sulla razionalizzazione delle aliquote fiscali per le persone fisiche e le imprese con lo scopo di stimolare la crescita economica, incoraggiando la spesa, gli investimenti e, si auspica, anche la natalità. In particolare, si vorrebbe intervenire sulla revisione e la graduale riduzione dell’IRPEF, nel rispetto del principio della progressività e con l’obiettivo di transitare verso un’aliquota impositiva unica, attraverso il riordino, tra gli altri, degli scaglioni di reddito con particolare riguardo alla composizione dei nuclei familiari, dove siano presenti persone con disabilità, e ai costi sostenuti per la crescita dei figli. Verrebbe confermata, inoltre, la riduzione dell’aliquota IRES a carico di imprese, enti e società nel caso in cui dette risorse siano impiegate in investimenti, soprattutto qualificati, o anche in nuove assunzioni, nonché il graduale superamento dell’IRAP. Infine, continuando nella disamina delle ulteriori novità, si punterà anche ad una razionalizzazione dell’imposta sul valore aggiunto, IVA, in modo da poterla rendere aderente ai criteri posti dalla normativa europea. Ulteriore obiettivo chiave dichiarato dell’annunciata riforma è la semplificazione del sistema fiscale attualmente noto per la sua complessità, con una vasta gamma di detrazioni, crediti e agevolazioni che possono confondere anche i contribuenti più esperti. La semplificazione potrebbe portare ad una maggiore comprensione e razionalizzazione, riducendo al contempo il rischio di errori o inadempienze fiscale. La riforma fiscale, oltre a riordinare la materia tributaria e a snellire alcuni procedimenti, vuole anche essere un’importante occasione per migliorare i rapporti tra fisco e contribuente. Infatti, punto cruciale della proposta è l’accento sulla promozione della compliance fiscale, vale a dire sulla collaborazione spontanea e produttiva finalizzata a realizzare un miglioramento delle relazioni tra contribuente e Fisco. Questo è un terreno sul quale, in modo analogo a quanto già avviene in altri paesi, vedi ex pluribus Germania e Stati Uniti, si sta muovendo già da diversi anni il legislatore tributario stimolando e cercando di far percepire l’Amministrazione finanziaria non solo quale ‘controllore’ inflessibile, ma anche quale partner del contribuente laddove vi siano dubbi interpretativi sull’applicazione delle disposizioni impositive ovvero su fattispecie non agevolmente interpretabili. La riforma mira a promuovere un sistema fiscale più equo, riducendo le disparità, aumentando la progressività delle imposte e semplificando l’intero sistema tributario: sarà fondamentale valutare come le modifiche proposte influenzeranno la struttura fiscale delle imprese e la loro disponibilità ad investire e crescere auspicando che possa avere un impatto significativo sulle operazioni quotidiane e sulla pianificazione fiscale strategica. Trattandosi di interventi piuttosto ambiziosi la riforma fiscale richiederà l’impiego di importanti risorse economiche: la copertura finanziaria dovrà essere in grado di sostenere le varie misure proposte, sebbene molte di queste non richiederanno particolari costi trattandosi di semplificazioni dell’esistente. In definitiva la riforma fiscale porterà con sé molte novità in un’ottica anche di snellimento di tutto l’impianto tributario. Entro il 2024 dovremmo trovarci di fronte ad un sistema normativo innovativo e più in linea con le esigenze di imprese, famiglie e lavoratori, con un’intensificazione della lotta all’evasione fiscale. Le premesse su cui si sta muovendo il Governo si devono accogliere con assoluto favore in quanto sembrerebbero indirizzate ad una razionalizzazione e ammodernamento del sistema tributario; tuttavia, sarà necessario attendere le evoluzioni dei prossimi mesi per comprendere se l’esecutivo riuscirà nell’impresa di riforma oggetto di roboanti proclami ovvero se sarà l’ennesima occasione persa.

Avvocato

Socio MDA Studio Legale e Tributario

(Venezia – Padova – Treviso)

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