Le ipotesi di trasformazioni “eterogenee”- caratterizzate dal passaggio da una società ad una comunione di godimento di azienda o ad una impresa individuale- determinano un rapporto di “successione” tra soggetti distinti non potendosi parlare, in tali casi, di “evoluzione” del medesimo soggetto. Da ciò consegue che la nascita di un’impresa individuale alla quale quella collettiva trasferisca il proprio patrimonio non impedisce la dichiarazione di fallimento della società entro l’anno dalla cancellazione dal registro delle imprese ex art. 10 L.F. Se si ragionasse diversamente, infatti, si correrebbe il rischio di favorire, in prossimità della decozione delle società, trasformazioni in enti non fallibili sfuggendo anche alla possibilità di fallimento. (Cass. 19 giugno 2019, n. 16511).
La trasformazione della s.r.l in comunione d’azienda non esclude il fallimento